Ricetta n. 26 La Sublime Cottura di Luccio

Al fine di realizzare al meglio la presente Ricetta terrai tali comportamenti.

In primis per una quantità pari a 15 libbre di tozzi di luccio che vorrai presentare principierai col procurarti personalmente le seguenti nove spezie che son d'agevole rinvenimento a breve distanza dal Palazzo Reale ovverosia sotto i porticati della piazza detta del Castello nella bottega impiantata dal signor Antonio Benedetto Carpano: di semi di noce muscata 3 onze, di ramoscelli di cynnamomo 1 onza, d'infiorescenza d’indica cannabacea 7 onze, di semi di cardamomo 2 onze, di chiodi detti del garofalo 1 onza, di fungo mescal 4 onze, di rizoma di galanga 1 onza, di rizoma d’iride fiorentina 4 onze, di foglie di tanaceto 3 onze.

In secundis curerai di verificare assai che tali spezie sieno ben essiccate e per nulla muffite e poscia le pestellerai personalmente tutt’insieme con somma attenzione in un acconcio mortajo fintanto ch’esse divengan al pari di polvere finissima e del pari non sieno più distinguibili l’une coll’altre.

A tale punto provvederai a eseguire la Ricetta secondo i dettami di quella che precede questa e pervenuto che sia nell’elaborazione laddove dicesi che allorquando gl'ingredienti principieranno a prender colore, aggiongerai del sugo di pomidoro di ristretta fattura, aggiongerai le nove spezie pestellate come sovra e porrai somma cura affinchè le quantità delle spezie sieno rispettose della quantità enunciata di tozzi di luccio che vorrai presentar sul desco oppur proporzionali a essa.

Poscia attenderai il bollore e restringerai l’intingolo con tanto butirro sovraffino di latte di vacca che sia ammorbidito e infarinato di farina di frumento e d'esso ne userai quanto necessita.

A tale punto porrai i tozzi di luccio in una cuprea cazzarola che andrà al foco vivace fintanto che le fette del lardone della vena divengan trasparenti e nel contempo passerai allo staccio di maglia fine l’intingolo col quale covrirai i tozzi di luccio che avran da sobbollire lentamente in esso fintanto che sieno cotti.

Cotti che sieno, li poserai s’un piatto di portata, porrai nell’intingolo del vino di Marsala della miglior specie, tramenerai velocemente e con esso covrirai i tozzi di luccio.

E con malcelato orgoglio farai degustare questa afrodisiaca e ghiotta Cottura ai tuoi fortunati commensali buongustaj e a fronte della lor riconoscienza oblierai tutta quanta la fatica ch'affrontasti per approntarla personalmente, non essendoti avvalso dell’ajuto altrui al fine d’impedire che i tuoi guatteri o chi per essi potesser carpirne la Ricetta al fine di farne lucroso mercimonio.

Tale Cottura risulterà esser assai gradevole pel palato in specie se essa non sarà ingollata ma verrà manducata con quella riflessiva e compiacente lentezza che ben s’addice ai commensali buongustaj inquantochè prima digestio fit in ore, e essa sarà del pari sommamente corroborante pel corpo secondo quanto enunciato nella Ricetta che precede questa.

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