Non credo di avere esaurito l'ampio tema, che ho appena toccato nelle sue linee essenziali. Ma da tutto quanto ho detto parmi possa risultare, nel suo insieme, l'importanza del contributo recato da Bologna e dalla sua Università, per vie diverse, agli studi geografici.
Questo contributo abbiamo dovuto ricercarlo per lo più nell'azione indiretta di tutti gli altri rami di cultura: le matematiche, l'astronomia, la fisica. Avremmo dovuto ricercarlo anche nelle scienze antropiche e nelle discipline storiche e filologiche, se non fosse troppo recente lo svolgimento scientifico di esse e da troppo poco tempo riconosciuta la connessione della Geografia col gruppo filologico.
Di qui appunto risulta la complessità eccezionale della nostra scienza e l'alto suo ufficio filosofico di coordinazione e di sintesi fra le discipline storiche e sociali da una parte e le Scienze fisiche e naturali dell'altra, ufficio troppo spesso dimenticato da coloro stessi che sono preposti all'organamento dei nostri studi.
Nel campo complesso della Geografa, alle Scienze fisiche devono necessariamente associarsi l'Antropologia, l'Etnografia, le Scienze politiche e quelle Discipline storiche e filologiche, e quella scienza del linguaggio, che possiede nel nostro Ateneo, anzi in questa medesima Facoltà, il suo Maestro solennemente riconosciuto.
Si potrebbe adunque allargare la tela del nostro lavoro intorno alle benemerenze di Bologna verso la Geografia.
Comunque sia, anche da ciò che ho detto, ristringendomi al campo delle scienze sperimentali, può argomentarsi l'ampiezza del quadro che ho cercato di tratteggiare davanti a Voi, sull'azione esercitata da Bologna e dal suo Studio nella illustrazione scientifica della superficie terrestre.
I suoi matematici, i suoi esploratori, i suoi naturalisti ci appaiono come stelle di prima grandezza nei cicli della storia, che deve essere e sarà nei tempi nuovi la giusta dispensiera di gloria all'ingegno e alla virtù, lo specchio fedele dei veri progressi morali e intellettuali dell'umanità, fissata ne' suoi rappresentanti più alti e più degni.