Con Paolo noi entriamo veramente nella storia della Chiesa. Il semplice fatto che il vocabolo ecclesia compare due volte soltanto nei Vangeli sinottici, e precisamente in due discussi versetti di Matteo (XVI, 18; XVIII, 17) mentre ritorna frequentissimamente nell'epistolario paolino, ci dà in pari tempo il diritto di riconoscere che Paolo è il vero definitore della ecclesiologia cristiana e che con lui noi entriamo nell'orizzonte della storia della Chiesa che è, a norma dei suoi stessi principi, la storia della costituzione progressiva del Corpo mistico del Signore, nella vicenda della civiltà umana.
Si comprende come il problema di Paolo venga subito dopo il problema di Gesù, e a questo sia strettamente connesso.
Al significato di Paolo nella costituzione e nello sviluppo della comunità cristiana primitiva noi abbiamo dedicato un volume cui ci permettiamo di rimandare, perché può tenere il posto di altri riferimenti bibliografici.
Il volume ha per titolo: Il messaggio di Paolo (Roma, Calzone).
Nel novero della copiosissima letteratura paolina noi sceveriamo e indichiamo alcune opere che ci sembrano meglio acconce ad offrire una raffigurazione del pensiero e del ministero dell'Apostolo dell'universalismo, a norma delle piú recenti e scrupolose indagini storico-filologiche e letterarie: A. Schweitzer, Geschichte der paulinischen Forschung, Tübingen, Mohr, 1911. A Schweitzer, Die Mystik des Ap. Paulus (ibidem). A. Deissmann, Licht vom Osten: das Neue Testament und die neuentdeckten Texte der hellenistisch-romischen Welt, Tübingen, Mohr, 1923. A. Loisy, Les Mystères Païens et le Mystère Chrétien. Paris, Nourry, 1919.
Per un commento informato e aggiornato alle singole lettere dell'epistolario paolino, crediamo sufficiente rimandare al «Handbuch zum Neuen Testament» pubblicato sotto la direzione di Hans Lietzmann, presso l'editore Mohr di Tübingen.
Oggi poi per chi voglia avere un quadro sintetico ed esauriente dello sviluppo di pensiero e di esperienza religiosa attraverso cui si è giunti alla «rivelazione» del Nuovo Testamento, all'insegnamento cioè di Gesù e alla interpretazione datane da Paolo, fonte di informazioni veramente mirabile ed indicazione definitiva del processo di maturazione cosí attraverso la tradizione biblica, come attraverso l'evoluzione spirituale del mondo ellenico ed ellenistico, c'è il «Theologisches Worterbuch zum Neuen Testament» pubblicato da G. Kittel presso l'editore Kohlhammer di Stuttgart.
La pubblicazione del Lessico è giunta, nel gennaio del 1942, al fasc. XVI del vol. IV (Nomos). È veramente una enciclopedia di critica neotestamentaria di valore inestimabile. Distribuendo il materiale delle piú coscienziose indagini moderne sul terreno della religiosità biblica ed ellenistico-romana, sotto la serie alfabetica dei vocaboli salienti del linguaggio neo-testamentario, ha permesso e permette di scorgere e di valutare, sullo sfondo di tutta la precedente evoluzione spirituale, l'insieme delle idee e delle esperienze del mondo neotestamentario. Alla ricostruzione del quale il compianto E. Meyer aveva dedicato, al declinare della sua vita, un'opera rimarchevolissima, soprattutto per la valutazione giusta dell'apporto del dualismo iranico alla costituzione del giudaismo post-esiliaco e quindi di rimbalzo alla genesi dell'insegnamento cristiano (Ursprung und Anfänge des Christentums, Stuttgart, Cotta).