SCENA III.

BARTOLOMEO BUSSONE, e DETTI.

BARTOLOMEO.

Di grazia, o cittadini, ella è ben questa

La via per cui deve passare il Conte

Di Carmagnola?

1.º CITTADINO.

È questa; egli non puote

Indugiar molto.

BARTOLOMEO.

Lode al Cielo, io fui

Ben avviato. Io m'era fatto in prima

Indicar la sua casa; ivi il richiesi:

Detto mi fu ch'egli partiva, e senza

[283]

Più tornare al palagio, e ch'io potrei

Di qui vederlo; e benchè nuovo affatto

Di questa terra, dimandando or questo

Or quello, al fine ove bramai mi trovo.

E appena in tempo; voi gli ultimi siete

Che importunai di mie richieste, e a voi

Rendo pur grazie. Io vengo assai da lunge

Per riveder quest'uomo, e favellargli.

1.º CITTADINO.

Per vederlo, o buon vecchio, acconcio è il luogo:

Noi pur qui siamo a questo fine; e quando

Cresca la folla, vi farem riparo

Sì che veggiate: ma parlargli è cosa

Da levarne il pensiero.

BARTOLOMEO.

Ov'ei mi scorga,

Avrò campo a parlargli.

1.º CITTADINO.

Egli è col Doge,

E con tal compagnia, da non tenersi

Così a bada per via. Ma voi, mi sembra

Siate suo paesano?

BARTOLOMEO.

Il sono, ed anche

Assai più che paesano: io son suo padre.

1.º CITTADINO.

Il Conte è vostro figlio?

BARTOLOMEO.

Io ve l'ho detto.

2.º CITTADINO.

Poss'io darvi un consiglio?

[284]

BARTOLOMEO.

Un buon consiglio

Vien sempre a tempo, e più d'ogni altro assai

N'ha mestier chi si trova in strania terra.

2.º CITTADINO.

S'io fossi voi, non vorrei qui mostrarmi;

E poi che al campo assai difficil cosa

Saria vedere il Conte, attenderei

Il suo ritorno, onde parlar con esso

Privatamente.

BARTOLOMEO.

Egli saria fidarsi

Troppo del tempo. Il figlio mio va in guerra,

Ed io, voi lo vedete, ho già vissuto

Più assai di quel che a viver mi rimane.

Ma perchè questo indugio?

2.º CITTADINO.

Tolga il Cielo

Ch'io voglia farvi dispiacer, ma il vostro

Figlio è patrizio veneziano e conte,

E sgradir gli potrà che innanzi a tutti,

E cotai testimonj, gli facciate

Risovvenir ch'ei non è nato tale.

BARTOLOMEO.

Egli? In qualunque luogo, in qualunque ora,

Gli si affacci suo padre, esser non puote

Che non n'abbia gran gioja: io lo conosco!

1.º CITTADINO.

(al 2.º)

Che importa a voi? Lasciatel far: vedremo

Come va questo fatto.

2.º CITTADINO.

Udite; ei giungono.

[285]

La scena 4ª manca; ma è indicata così: Il Doge, il Conte, e seguito.

Rinunziando poi a queste scene, nello stesso primo getto l'Atto II si apriva con queste altre due scene, che pur esse furon da ultimo soppresse.

Share on Twitter Share on Facebook