4.

Il cortile del monastero dei domenicani era fitto di torce.

Al centro, si ergeva il rogo che avrebbe consumato il fantoccio dell’uguaglianza.

Yvers si era vestito di nero. Il bavero rialzato e la sciarpa tirata su fino a coprire il naso. Gli stessi abiti di quel 21 gennaio, che nel frattempo era diventato il 2 piovoso. La solita, insulsa danza di nomi. Anche il luogo che ora contemplava aveva cambiato il suo: non pili «Società dei giacobini, amici della libertà e dell’uguaglianza». Qualcuno adesso lo chiamava il fu club dei giacobini, qualcun altro il club dei fu giacobini, a indicare che quelli, oramai, potevano considerarsi morti. Il cavaliere d’Yvers preferiva il vecchio nome religioso.

Come due anni addietro, i suoi occhi frugavano i volti della folla e non vedevano che nasi. Becchi e proboscidi deformi. Narici enormi. Bugni purulenti. Propaggini schifose che meritavano di annusare un solo odore: quello della sottomissione, l’unico che sapessero riconoscere e apprezzare davvero.

Come due anni addietro, Yvers cercava gli sguardi dei suoi uomini, ma questa volta era certo di trovarli al loro posto, e infatti fu così. Sguardi sonnambuli, pronti ad agire compatti, come arti di un unico corpo. Non sarebbe mai più stato in balia della volubilità degli uomini. Della feccia aveva fatto falange imbattibile, tesa verso uno scopo, sotto la guida di un maestro. Raggiunse Malaprez, là dove gli era stato ordinato di mettersi.

– Sono tutti ai loro posti? – chiese Yvers.

– Sì, mio signore, – rispose l’altro.

– Tu resta accanto a me, – ordinò Yvers.

Malaprez acquisì l’ordine senza battere ciglio.

I muschiatini di Palazzo Egualità intanto issavano sul rogo il manichino che avevano portato in corteo. Le torce diedero fuoco alla pira. Le fiamme salirono insieme al fumo. Un violino scandì le note della Carmagnola. Uomini e donne si alternarono in cerchi concentrici, pronti a saltellare nel girotondo dei rivoluzionari. Al posto dell’Albero della Libertà, il rogo di Re Giacobino. Al posto dei sanculotti, giovani dorati e muschiatini.

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