L’interno dello stanzone principale della casa d’arresto era affollato. Gli attori della compagnia trovarono una sistemazione: c’erano panconi di legno e vecchie sedie, e un grande specchio su una parete. Una volta doveva essere stata la dimora di un nobile e adesso era ridotta a galera.
O meglio, non proprio a galera: era un luogo dove tenere quelli in attesa di giudizio. Si divisero a gruppetti, interrogando con lo sguardo gli altri detenuti senza ricevere come risposta altro che vuote occhiate. Léo si ritrovò solo, nel senso di isolato, per quanto fosse possibile in quel posto fitto d’umanità.
L’area delle donne era separata da un cordone simile alla gomena di una nave e da alcuni sgherri che non uscivano mai, nemmeno loro, dallo stanzone. Solo che loro avevano turni, pensò Léo. Cercò gli occhi di Colette. Li incontrò, ma quelli si negarono dopo un istante di contatto. Colette girò la faccia e Léo reagì con disappunto. Fu tentato di chiamarla a gran voce, poi pensò che era inutile peggiorare la situazione: prometteva di peggiorare da sola. Tanto valeva adattarsi a quella gattabuia. Si allungò sulla panca che lo sgherro gli aveva assegnato e la senti dura, forse mal piallata, visto che il legno faceva nodi proprio sotto il coccige. Si spostò, si sistemò, trovò requie. Lo sguardo si perse sull’alto soffitto a botte, ma l’udito era vigile e coglieva parole, mozziconi di frasi, e alcune lo riguardavano. Un collega si era lanciato in una tirata a mezza voce di cui capi distintamente poche parole: «Coglione», «Italiani», «Strafare», «Eccoci qui».
La notte passò, l’aria si fece greve dell’odore dei corpi, si respirava male, le finestre erano sbarrate da assi di legno. Alla fine di un vago dormiveglia Léo si ritrovò di fronte il volto di uno degli sbirri che lo scrollava senza tanti complimenti e gli urlava di mettersi in piedi, sangueddio, che dovevano interrogarlo. Si alzò, fece cenno di pazientare un istante e camminò a larghi passi verso lo specchio. Gli sgherri lo raggiunsero, gli confermarono che si, era abbastanza bello per affrontare Nogaret.