Capitolo VII. Come fu ritrovata tal Cava.

Farò una piccola digressione, e tratterò del modo, come fu trovata questa cava. Fuvvi un certo pastore Pissodoro: costui praticava per quelle contrade: or quando gli Efesj risolvettero di edificare a Diana un tempio di marmo, ed aveano pensato di far’uso di quello di Paro, di Proconneso, di Eraclea, o di Taso, avvenne in quel tempo che Pissodoro menò la sua greggia a pascolare nel detto luogo: ivi due montoni, volendo cozzare fra loro, schivatisi l’un l’altro, percosse uno con violenza col corno un sasso, e ne staccò una scheggia, che era di color bianchissimo. Si narra dunque, che Pissodoro lasciò ai monti le pecore, e corse a portare in Efeso la scheggia in punto, che si agitava fortemente questo affare. Quindi gli furono immediatamente decretati degli onori, e cambiatogli il nome di Pissodoro in quello di Evangelo: fin’oggi si porta colà ogni mese il magistrato, e vi fa de’ sacrificj, anzi vi è pena non facendolo.

Share on Twitter Share on Facebook