Bisogna ora dimostrare la macchina di Tesibio, la quale alza a grande altezza l’acqua. Si fa questa di rame, e al fondo si fanno due barilotti simili poco distanti, con due cannoni, a foggia di forchetta, ugualmente attaccati, e che corrispondano in un catino, che sia in mezzo: in questo si fanno le animelle attaccate leggermente sopra le bocche superiori de’ cannoni, le quali, otturandone i buchi, non lasciano uscire ciò, che a forza d’aria è stato cacciato nel catino. Sopra il catino vi va una cappa, come un imbuto a rovescio, la quale si dee legare, e congiungere al catino con una cavicchia tenuta con zeppa, affinchè la forza della piena dell’acqua non la sollevi: finalmente vi si lega sopra il cannone, che si chiama tromba, e si alza quanto si vuole.
I barilotti hanno sotto alle bocche inferiori de’ cannoni poste le animelle sopra quei buchi, che sono nel fondo: da sopra poi si muovono per entro de’ barilotti gli stantuffi ben fatti al torno, e unti d’olio, legati con de’ regoli alle manovelle in modo, che or l’una, or l’altra continuamente premendo l’aria, che ivi si trova coll’acqua, restando i buchi otturati dalle animelle, urtano e spingono colla forza dell’aria l’acqua nel catino per le bocche de’cannoni, dal quale ricevendola la cappa, la spinge su per la tromba in alto. Così da una tenuta, che sia in luogo basso, si solleva l’acqua per le fontane.
Non è già che vi sia questa sola invenzione di Tesibio, ma ve ne sono molte, e di diverse specie, le quali con forzare questo liquore ristretto insegnano a produrre con l’aria effetti simili ai naturali: così è quella de’ merli, i quali movendosi fanno de’ canti: così gli engibati , i quali muovono delle statuette che bevono, ed altre cose simili, che allettano con piacere e la vista, e l’udito: ma io ho scelte fra queste quelle cose, che ho stimate le più utili, e più necessarie; onde nel precedente libro ho pensato trattare degli orologj, in questo del modo di alzar l’acqua: tutte le altre, che non sono necessarie, ma di delizie, potrà, chi ne sarà curioso, trovarle ne’ libri dello stesso Tesibio.