Capitolo XVIII. Della maniera di caricare le Baliste, e le Catapulte.

Bisogna prendere de’ travi ben lunghi, e sopra i medesimi attaccare gli occhi, per impernarvi il subbio: a mezzo de’ travi si fanno delle intaccature, e vi s’incastrano i capitelli delle catapulte ben fermati con zeppe, affinchè nello stirare non si muovano: indi s’immettano ne’capitelli de’ barilotti di bronzo, e in essi van situati le cavicchie di ferro, che i Greci chiamano Epischidas: indi si passano per i buchi de’ capitelli i capi delle funi fino all’altra parte, e si legano al subbio, il quale si fa girare colle manovelle, finchè le funi tirate abbiano ambedue, al tocco delle mani, un suono eguale; allora si fermano con zeppe ne’ buchi, affinchè non possano rallentarsi. Così della stessa maniera si stira col subbio la fune, che si passa per l’altro buco, finchè facciano suono eguale; così con quelle zeppe che fermano, si caricano le catapulte colle regole musiche del suono.

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