Capitolo V. Un’altra specie di Macchina.

Evvi un’altra specie di macchina molto ingegnosa, e facile, e pronta, ma non è da adoprarsi se non da’ pratici. Consiste in un trave A, che si drizza, (Tav. XXV fig. 1.) ed è mantenuto per quattro lati da quattro venti MM: sotto la legatura di queste s’inchiodano due bracciuoli G, e sopra queste si lega con funi una taglia: sotto la taglia si situa un regolo T lungo due piedi in circa, largo sei dita, e alto quattro. Le taglie, che vi si pongono, hanno per larghezza tre registri di girelle, onde si legano in cima della macchina anche tre menali DDD: questi si riportano alla taglia inferiore, e si passano per la parte di dentro per le girelle superiori: si riportano poi alla taglia superiore, e si passano dalla parte di fuori a quella di dentro per le girelle inferiori; calate indi a basso, si passano per le seconde girelle dalla parte di dentro verso fuori, e si riportano sopra, ove passate per le seconde girelle, ritornano alla più bassa: donde li riportano alla più alta, ove passate per le girelle superiori, ritornano alla parte inferiore della macchina.

Alla radice della macchina si situa una terza taglia V: la quale i Greci chiamano Epagonta, i nostri Artemone : si lega questa alla radice della macchina, e tiene tre girelle, (Tav. XXV. fig. 1.) per le quali passate le funi, si consegnano agli uomini, che tirano. Così tre ordini d’uomini, che tirino, presto e senza argano alzeranno su il peso. Questa specie di macchina si chiama Polispasto , perchè produce con facilità, e prestezza l’effetto a forza di molte girelle. L’esservi poi un solo trave drizzato ha questo vantaggio, che col piegarsi quanto si vuole a destra o a sinistra, può deporre, ovunque si vuole, il peso.

Le costruzioni di tutte queste specie di macchine, che si sono finora descritte, servono non solo per queste cose, ma anche per caricare, o scaricare le navi, situandone altre dritte, altre coricate sopra Calcesi con ruote. Parimente senza alzare travi, ma disponendo in terra colle stesse regole e i sarti, e le taglie, si tirano a terra le navi.

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