§ III.Consigli igienici.

22. Sulla eccessiva magrezza. — Quando si è troppi magri, il modo più acconcio per ingrassare consiste nell’adottare un reggime alimentare conveniente. Quindi a colazione si preferirà le minestre di patate, la carne di manzo o di vitello arrostita, le uova, i sughi dei legumi, la cioccolata. A pranzo le minestre sostanziose, il pane fresco, la carne arrostita, le vivande di riso, i maccheroni, i pasticci, le creme, i frutti cotti. Si mangerà molta uva ben matura, gettandone via le bucce: in generale si eviteranno tutti gli acidi, e fra le bevande si darà la preferenza alla birra. Tutto ciò riguardo agli alimenti. Fa d’uopo inoltre respirare l’aria pura, tener l’animo in calma, far brevi passeggiate, dormire bastantemente, portare abiti comodi e adattati alla stagione.

23. Sull’obesità. Le persone eccessivamente grasse, possono talvolta rimediare a questo incomodo col far uso di alimenti poco sostanziosi; preferire la carne lessa e le bevande acidulate, per esempio il vino bianco un po’ acido allungato coll’acqua, escludendo in ogni caso la birra. Sarà altresì vantaggioso il diminuire a poco a poco la quantità degli alimenti ed il sonno, ed accrescere al contrario l’attività del corpo, sia con esercizii ginnastici, equitazione, passeggiate, nuoto od occupazioni assidue.

24. Sulla digestione. — Non basta che gli alimenti siano scelti a seconda della nostra costituzione; fa d’uopo che siano ancora ben preparati e cucinati convenientemente. Non si deve mangiare nè troppo, nè con prestezza. La maggior parte delle sostanze hanno bisogno d’esser ben masticate. A ben triturare gli alimenti occorrono buoni denti; si abbia dunque cura di conservarci questi utensili preziosi che, oltre all’ornamento della b occa, concorrono ad una bella e libera pronuncia. Un poco di moto dopo aver man giato agevola molto la digestione ; al contrario riesce nocivo il mettersi a tavolino ed occupar la mente subito dopo aver pranzato. Gli uomini di studio, sì disposti all’inappetenza, faranno bene a fare una passeggiata all’aria libera prima di pranzare. Il difetto di esercizio muscolare scema l’appetito, laddove si mangia più e si digerisce meglio in ragione del maggior moto che si fa. Riguardo al numero dei pasti che si devono fare nel corso di 24 ore, non si saprebbe dare consigli precisi; imperocchè i diversi stomachi hanno esigenze diverse, quantunque l’abitudine vi influisca molto. Diremo pertanto con un filosofo: «Si mangi per vivere, e non si viva per mangiare. »

25. Sulla respirazione. La purezza dell’aria congiunta alla serenità del cielo è la circostanza più favorevole alla nostra libera respirazione. In secondo luogo vien la temperatura o grado di calore dell’atmosfera: il caldo eccessivo rende l’aria troppo rarefatta ed in conseguenza la nostra respirazione affannosa; il freddo troppo intenso è fatale alle due estremità della vita, vogliam dire ai vecchi ed ai bambini, mentre favorisce la respirazione e l’attività digestiva negli adulti e nei ragazzi di una certa età. Il clima temperato di primavera, che fra noi fa ascendere il termometro dai 10 ai 20 gradi centigradi sopra lo zero, è quello che in generale meglio si conviene a tutte le età. Il rinnovellamento dell’aria è di somma necessità soprattutto nelle sale dove sono assembrate molte persone. I fiori alterano l’aria non altrimenti che le esalazioni fetenti; quindi non se ne dovranno tenere in luoghi chiusi, massime nella camera da letto. Il fuoco consuma l’ossigeno contenuto nell’aria, la quale perciò non è più atta alla nostra respirazione; i corpi in combustione dove non vi è rinnovellamento d’aria, sono causa di fatali accidenti. Non sono rari i casi di persone morte asfissiate per essersi chiuse imprudentemente in una camera dove erano dei fiori o del fuoco. Termineremo le nostre osservazioni sulla respirazione coll’avvertire che i vestimenti troppo serrati alla cintola sono pure un ostacolo alla libera azione dei nostri polmoni; per cui è nociva quanto sciocca la moda invalsa di comparire più snelli di quello che ci ha fatti natura.

26. Sulla secrezione cutanea, o traspirazione della pelle. — I l freddo umido, le correnti d’aria, ed il repentino passaggio del caldo al freddo sono tutte condizioni sfavorevoli alla traspirazione della pelle, o come si voglia dire al corpo che suda; imperocchè cagionano affezioni catarrali e qualche volta il rachitismo. La pulitezza del corpo è il miglior mezzo di render libera la traspirazione; laonde i lavacri parziali, fatti almeno una volta al giorno, ed i bagni generali tiepidi praticati ad intervalli varranno possentemente ad un tal fine. Gli abiti di cui ci dobbiamo coprire, influendo molto sulla secrezione cutanea, non devono esser scelti a caso o secondo i capricci della moda; ma si preferiranno in estate gli abiti di lino o di canape: nel verno quelli di lana o di seta. Coloro che soggiacciono ad affezioni catarrali, reumatiche o gottose, avranno cura di evitare l’uso delle camicie di pannolino e di usare invece quelle di cotone, materia sana e capace di conservar meglio il calore. In generale l’uso della flanella sopra la pelle quando non vi sia un forte motivo, come per gl’individui deboli e linfatici, è piuttosto di danno, perchè rende il corpo più accessibile alle cause morbose.

27. Sulla secrezione orinaria. Per evitare molti incomodi e malattie comuni a coloro che non si tengono regolati nel modo di bere e nelle qualità delle bevande, diamo i seguenti consigli, che non possono mancar d i giovare a chi li metta in pratica. Non si beva che quando si ha sete, e si cessi di bere quando ci sentiamo soddisfatti. È bene di bere durante il pasto, e non soltanto dopo, come praticano alcuni; ma si eviterà di imitare tanti altri, i quali non sanno inghiottire due bocconi senza bere, il che non serve che a sopraccaricare lo stomaco di materie poco nutritive. L’eccessivo abuso di vino o di bevande spiritose arreca quasi sempre irritazione delle vie orinarie. Quando si prova una spiacevole sensazione nell’orinare, riesce vantaggioso il diminuire la tonicità e quantità delle bevande: l’uso dell’acqua pura in simili circostanze basterà a far scomparire quest’incomodo. N on è bene contrarre l’abitudine di orinare ad ogni momento; ma soprattutto ci guarderemo dal ritenere l’orina sino a che non siamo vivamente pressati dal bisogno di emetterla, imperocchè il resistere o mostrarsi sordi all’invito naturale, può esser causa di funeste conseguenze.

28. Sulla conservazione dei denti. Ecco il meglio da farsi per conservare questo bell’ornamento della bocca. Non si mangi nè si beva troppo caldo o troppo freddo; questi estremi sono d’immenso danno ai denti, specialmente alternando in un sol pasto i cibi o bevande caldissimi con quelli gelati. Si ripuliscano ogni mattina con acqua ed uno spazzolino molle, onde non nuocere alle gingive; e si sia cauti nel far uso di polveri dentifricie, le quali imbiancano lo smalto, è vero, ma sempre a danno della sua solidità. In fine non si mastichino corpi troppo duri, non si schiaccino le noci coi denti, e non si faccia abuso della pipa, dei liquori spiritosi e dei condimenti acri.

29. Sulla capigliatura. — Per conservarci una bella capigliatura è necessario prima di tutto di mantenerci in buona salute. Importa poi tener la testa pulita, facendo uso giornaliero del pettine e della spazzola, per ravviare i capelli e liberarli dalla forfora od altra immondizia che si f orma sul capo a causa della polvere, dell’unto ed anche della traspirazione del capo stesso. Di quando in quando si farà uso di una pomata leggermente aroma tizzata, o anche di strutto vergine semplicemente. È savia precauzione, massime per le donne, le quali hanno l’uso di tener la capigliatura legata, quella di cambiar più volte nel decorso dell’anno il posto della divisa; con ciò si eviterà che i capelli si diradino, come avviene facilmente nel luogo dove si suole far la divisa per un tempo assai prolungato. Non bisogna abituarci a tenere la testa coperta quando siamo in casa, giacchè l’eccessivo calore della testa è appunto la causa principale della caduta dei capelli. Quando, dopo una convalescenza, i capelli minacciano di cadere in massa, sarà savia cosa il farli radere completamente col rasojo, a fine di lasciarli ricrescere più forti: si avrà cura però di non tagliare i capelli subito dopo aver mangiato, nè durante un freddo troppo intenso.

30. Sulla conservazione dei sensi. Tutte le sensazioni che proviamo ci sono trasmesse dai cinque sensi di cui ci ha forniti il Creatore: la vista, l’ udito, l’ odorato, il tatto, il gusto. Ognuno comprende di quanta necessità ci sono questi organi del nostro sentimento, e perciò non saranno superflui i pochi consigli che diamo qui appresso pel miglior uso e per la conservazione di simili tesori.

1.° Della vista. II passaggio repentino dall’oscurità alla luce troppo viva; il fissare lungamente un corpo luminoso; l’abuso dei liquori; l’esporsi ai turbini di polvere, sono cause d’infiammazione agli occhi e d’indebolimento alla vista. Sono pure di danno a questo organo le occupazioni assidue in lavori troppo minuti, la lettura prolungata di libri stampati con caratteri piccolissimi, specialmente quando forziamo la vista a renderci il suo ufficio in luoghi non bene rischiarati. Dovendo lavorare, scrivere o leggere al lume d’una lucerna, sarà savia precauzione il far uso di un paralume verde o turchino. Si eviti di stropicciarsi gli occhi rozzamente colle mani o con qualche tessuto specialmente di lana. Si abbia l’avvertenza di non rimanere troppo tempo al bujo, nè ai raggi cocenti del sole. Anche i vapori delle orine e degli escrementi d’animali sono nocivi alla vista. Finalmente raccomandiamo la cura di lavarsi gli occhi tutte le mattine con acqua fresca.

2.° Dell’udito. — I colpi troppo intensi, le forti detonazioni, possono indurre tristi effetti sul l’organismo dell’udito: nei cannonieri ed in coloro che assistono all’esplosione delle mine si verifica spesso la rottura della membrana del timpano. Quando, nell’esercizio del nuoto, ci accade di tuffarci nell’acqua, è prudenza l’essersi messo nelle orecchia un poco di cotone. La prolungata dimora in luogo dove si faccia molto rumore, come negli arsenali, nelle officine, presso la bottega di un calderajo. ecc., rende l’udito ottuso e insensibile ai piccoli rumori. Anche l’umidità è cagione di malattia all’organo dell’udito.

3.° Dell’odorato. — Si abbia sempre presente che se l’odorato si perfeziona, come tutti gli altri sensi, coll’esercizio, non tarda a divenire ottuso coll’abusarne. Per conservare questo senso, si fuggano gli odori forti e penetranti, i quali irritano e distruggono a poco a poco la sensibilità dell’organismo. L’uso del tabacco, l’abuso dei profumi, sono sempre dannosi all’odorato, imperocchè lo privano della sua sensibilità.

Del tatto. La squisitezza del tatto sta in rapporto colla finezza della pelle, quindi se ci manterremo questa nella sua naturale sensibilità, anche il tatto si conserverà perfetto. La pulizia, gli abiti delicati, sono i migliori mezzi di cura per la pelle. Il continuo contatto con corpi rustici incalliscono le mani, che sono il principale organo del tatto, e le rendono poco sensibili a quest’ufficio.

5.° Del gusto. — La lingua ed il palato sono gli organi principali del gusto. Per conservarci in buona condizione questo senso, fa d’uopo prima di tutto di non abituarlo ai sapori troppo forti, i quali ci muovono il desiderio di altri più forti ancora e finiscono per renderci insensibili ai sapori delicati. Al contrario le sostanze leggermente sapide destano il gusto nell’atto in cui si mangiano e ci mantengono questo organo sensibile anche agli alimenti più in sipidi. La pulizia dei denti è un secondo mezzo per mantenerci inalterato il gusto. Si lasci ai marinari, ai detenuti, agli asmatici, ai scorbutici o scrofolosi l’uso di masticare il tabacco.

31. Osservazioni sui bagni. — L’immergersi in un bagno subito dopo aver mangiato è cosa dannosissima: come pure è pericoloso l’entrare in un bagno troppo caldo, perchè con ciò si provocano copiosi sudori, agitazioni, vertigini e qualche volta ben anche l’apoplessia: è regola generale che l’acqua dev’essere ad un grado di temperatura al disotto del calore proprio al nostro corpo, il quale d’ordinario non passa i 37 gradi. Nell’estate sono da preferirsi i bagni freddi. Questi dissipano i reumatismi, accelerano il moto del sangue e degli umori, rendono più libera la traspirazione e agevolano le secrezioni. L’ora più acconcia per prendere dei bagni è la mattina a digiuno, o poco prima del desinare: si eviti però di entrare in un bagno freddo mentre il corpo è troppo riscaldato e in sudore. Le donne poi si asterranno dal prendere bagni, anche parziali, nei giorni che precedono di poco le loro mestruazioni, o quando queste sono comparse.

32. Consigli e massime generali. La calma dell’anima è la condizione che più d’ogni altra influisce sulla salute del corpo; e questa calma, o tranquillità la possiamo ottenere col retto operare. La ragione sia sempre guida alle nostre azioni, e mai ci trasporti la passione ne’ suoi eccessi; e questo diciamo per la parte morale. In quanto alla parte materiale o fisica, raccomandiamo prima d’ogni cosa la pulizia del corpo, degli abiti (vedi num. 26), la scelta degli alimenti (vedi num. 9), e la loro conveniente preparazione (vedi num. 24). L’esercizio, il moto, giovano allo sviluppo del nostro corpo e fortificano la nostra costituzione. Giova finalmente l’abituarci per tempo alle fatiche, ai disagi, alle intemperie ed ai capricci delle stagioni, affinchè, quando non possiamo sottrarci alle loro azioni, ce ne provenga il minore male possibile, se pure non siamo abbastanza forti da resistere alla loro influenza.

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