IL POLIZIANO E L'UMANESIMO

DI

GUIDO MAZZONI.

Signore e signori,

Presentarmi a voi, che avete fama meritata di giudici eletti, a voi che pur ne' giorni scorsi udiste Adolfo Bartoli e udirete dopo me altri che io reputo maestri miei, per discorrere del Poliziano e dell'Umanesimo, argomento grave e forse nell'ampiezza sua meno adatto alle strette d'una lettura, sembra audace a me stesso: ma non si conveniva a me fiorentino negar l'opera mia in una impresa di cui Firenze si compiace, come è questa delle pubbliche letture; dirò più schietto, non mi diè l'animo di rifiutare l'onore che mi si fece invitandomi qui. Di che a ottenere più agevole indulgenza, tacerò ogni altro preambolo. Ma prima consentite ch'io vi preghi a unirvi meco in un desiderio di tutti gli studiosi. Isidoro Del Lungo ha da mantenere certa sua promessa: ha da darci quella vita del Poliziano della quale pubblicò saggi per dottrina e per critica eccellenti; promessa giovanile, cui stima sottrarsi affermandola invecchiata con lui; promessa di galantuomo e valente, che vuole essere mantenuta, voi gli rispondete con me. A un libro del Del Lungo non si rinuncia così per fretta; e troppo, nel tornare per voi sul Poliziano, troppo ho risentito quel che importi averne o no la guida sicura.

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